Vivere a lungo, vivere in salute

La vita è come una maratona: non possiamo affidarci alla fortuna per arrivare al traguardo.

Nessuno ce lo dice quando siamo bambini: la vita non è uno sprint da centometrista ma una lunga maratona e per arrivare al traguardo, è necessario prepararsi.

Il nostro stato di salute è in larga parte definito dalle nostre scelte e determinato dalle azioni che compiamo. Una maratona si prepara allenando il corpo, abituandolo a percorrere tanti chilometri, stimolando le gambe a resistere e il cuore ad adeguarsi allo sforzo; ma l’allenamento da solo non basta: è necessario nutrirsi bene e preparare adeguatamente la mente affinché non ceda alla stanchezza.

Come ormai ampiamente ribadito dalla classe medica, per ambire ad una vita in buona salute è necessario:

  1. fare attività fisica in modo regolare: il nostro corpo non è stato progettato per stare fermo a lungo in una sola posizione;
  2. seguire una alimentazione equilibrata: dobbiamo ripartire dalla dieta mediterranea;
  3. coltivare un buon equilibrio mentale: stress, ansia, paura, rabbia, sono stati emotivi che avvelenano e condizionano la nostra salute.

La condizione a cui il genere umano ambisce è l’immortalità, con il mantenimento della giovinezza e la guarigione dalle malattie. Ma vivere a lungo non basta: è necessario vivere in salute.

Ma se vogliamo restare in buona salute non possiamo perdere tempo! E’ così forte l’influenza che esercitano le nostre decisioni sul nostro benessere, che il Ministero della Salute consiglia alle donne che desiderano diventare madri di preparare il loro corpo, prima del concepimento, ad accogliere la nuova vita, proprio come il contadino prepara il campo prima di deporvi i semi.

L’importanza delle buone abitudini per restare in salute

La famiglia in cui nasciamo, sarà il nostro primo esempio: l’apprendimento per imitazione è uno dei fattori principali per instaurare le buone abitudini che conserveremo da adulti. Crescendo il bambino inizia ad osservare ed imitare i comportamenti messi in atto dai suoi simili e dagli adulti con cui interagisce; le buone e le cattive abitudini si stratificano e mettono radici, per modificarle sarà necessario un grande sforzo. 

L’illusione è quella di poter commettere errori senza tenere conto delle conseguenze, sfruttando il corpo come se fosse indistruttibile, maltrattandolo con atteggiamenti stressanti, pessimi alimenti e pensieri negativi. Il nostro corpo ha spesso la capacità di auto ripararsi e la medicina e i farmaci forniscono un valido supporto, ma come un vaso rotto, porterà i segni di tutti gli errori commessi. 

Siamo tra i popoli più longevi al mondo ma viviamo più lungo anche grazie ai progressi in campo medico, farmaceutico e tecnologico. Tuttavia, secondo uno studio del 2012 condotto dall’epidemiologo Valerio Gennaro del Servizio di Epidemiologia Descrittiva e Prevenzione dell’Istituto Tumori di Genova, a partire dal 2004, l’aspettativa di vita sana, ovvero libera da malattie, si sarebbe ridotta drammaticamente. Nel 2008 si è verificata la riduzione di 10 anni in termini di aspettativa di vita in salute alla nascita nelle femmine.

La vita ci presenta il conto sempre più precocemente con l’insorgenza di patologie che colpiscono in età sempre più giovane: come diabete, obesità, ipertensione, malattie autoimmuni, ecc. Ed è in quel momento, al conclamarsi della malattia, che ci accorgiamo che stiamo avanzando verso il traguardo indossando delle scarpe rotte e incespicando continuamente.

Nel mio lavoro di osteopata, ho incontrata centinaia di pazienti e ho potuto vedere le conseguenze sul corpo causate da errori commessi anni prima, i cui sintomi evidenti sono stati ignorati o sotto valutati.
Solo una minoranza delle persone si prende cura della propria salute mentre la maggior parte preferisce farsi curare. 

Tra le due scelte c’è una grandissima differenza.

Prendersi cura della propria salute è l’approccio del runner chi si prepara a correre la maratona: pianifica le diverse fasi dell’allenamento, mangia sano, non trascura la mente e presta attenzione a tutti i segnali del corpo, anche quelli che sembrano più insignificanti.

Prendersi cura della propria salute significa esercitare il giusto compromesso tra le prestazioni che la vita ci richiede e l’ascolto del corpo e della mente, accogliendo e indagando i sintomi del malessere che si manifestano come le spie luminose di un automobile. 

Farsi curare è invece l’atteggiamento di chi inizia a correre la maratona, per fermarsi dopo qualche centinaio di metri incolpando il destino avverso, il clima, il rumoreggiare del pubblico e le condizioni del manto stradale, per non essere riuscito a proseguire.

Farsi curare è l’esatto opposto del prendersi cura: per ogni sintomo/malattia si assume un farmaco o si ricorre ad un professionista, illudendosi che possa rimetterci in forma ma con la certezza che ci auto-saboteremo nell’istante in cui ci sentiremo meglio.

Prenderci cura della nostra salute non ci fa vivere in eterno ma può aiutarci ad arrivare al traguardo schivando degli ostacoli posizionati sul percorso. Prenderci cura della salute prevede un allenamento quotidiano, fatto di buone abitudini (sana alimentazione, attività fisica, buoni pensieri), ascolto del corpo e dei segnali (sintomi) che esso ci manda.
Il corpo è la nostra casa, la salute è l’energia vitale che ci consente di raggiungere i nostri traguardi ed obiettivi, se ce ne dimentichiamo commettiamo il più grande errore a cui non sempre potremo porre rimedio.

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Lavoro come osteopata nel mio studio a Milano in zona Amendola Fiera a pochi passi dalla metropolitana Linea Rossa (fermata MM Amendola Fiera) e da CityLife.

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