R. è una donna di 65 anni che si presenta in studio per un dolore alla schiena in regione lombare che accusa da qualche mese senza che ci sia stato un particolare evento scatenante. Riferisce difficoltà nella evacuazione e in quelle circostanze il dolore si acuisce. Avverte uno senso di pesantezza alla regione addominale e le sembra di non riuscire a liberarsi completamente.
Fa un lavoro in cui deve sollevare e spostare carichi e in quelle occasioni non si usa correttamente; non svolge alcuna attività fisica ed è in moderato sovrappeso.
Il dolore alla schiena la condiziona durante la fase di evacuazione e per evitare il disagio, tende a ridurre questo fisiologico atto causando di conseguenza altre problematiche all’apparato gastroenterico e anche ai distretti muscolo scheletrici annessi.
Caso 3
Problema
Intervento
Alcune funzioni del corpo che si danno per scontate, sono vissute da alcune persone in modo innaturale che assumono atteggiamenti che le sfavoriscono. Ho constato nella paziente un’alterata respirazione: anche nella condizione di rilassamento la ventilazione rimaneva confinata a livello toracico, evidenziando di fatto un muscolo diaframma piuttosto rigido. Alcune persone hanno i muscoli del pavimento pelvico piuttosto contratti al contrario di altre che li hanno estremamente lassi. In entrambi i casi le funzioni dei muscoli preposti al contemnimento delle pressioni corporee vengono alterate con relative conseguenze agli organi e ai visceri contenuti nei compartimenti toracico, addominale e pelvico.
In Osteopatia si riconoscono cinque diaframmi che dividono altrettante cavità, tutte con pressioni differenti e relazionate tra loro; se le pressioni in queste cavità variano, influenzano anche le altre. R. ha un ipertono dei muscoli del pavimento pelvico, questo la obbliga a dover forzare l’espulsione aumentando la pressione addominale che stressa le strutture vertebrali della regione lombo sacrale, causando la dolenzia che avverte.
Prima di procedere con il trattamento osteopatico, ho aiutato la paziente ad effettuare una respirazione più rilassata e addominale. Le ho consigliato un rialzo per gli arti inferiori in fase di evacuazione per influenzare e agevolare il movimento fisiologico della peristalsi. Abbiamo lavorato su tecniche di rilassamento e di percezione dei muscoli del pavimento pelvico e infine le ho suggerito una maggiore idratazione che risultava piuttosto scarsa.
Il trattamento osteopatico ha coinvolto il sistema viscerale, cranio sacrale e mobilizzazioni della colonna vertebrale con maggiore attenzione alla lombare e al sacro.
Risultato
Dopo qualche settimana i dolori in fase di evacuazione sono diminuiti ed infine scomparsi. R. ha capito l’importanza della respirazione, del rilassamento e dell’attività motoria che si impegna a fare con una certa regolarità. Quando si appresta ad evacuare, emotivamente non vive più un grosso disagio e ha verificato che anche il suo atteggiamento influenza questo atto. Saltuariamente ha ancora qualche fastidio ma ha imparato a leggerlo come un segnale utile a modificare qualche suo comportamento riuscendo a tornare in armonia.
Nel corso dei successivi incontri è emerso anche un problema di appoggio podalico, le ho suggerito dei semplici esercizi per migliorare il passo e l’acquisto di solette; anche in questo caso la situazione si è risolta.
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Lavoro come osteopata nel mio studio a Milano in zona Amendola Fiera a pochi passi dalla metropolitana Linea Rossa (fermata MM Amendola Fiera) e da CityLife.