Aikido e Salute: intervista al Maestro Guglielmo Masetti
Premessa all’intervista
Dopo oltre 30 anni di pratica, ho deciso di integrare alcuni dei principi appresi dall’Aikido con le competenze professionali maturate con lo studio e l’esperienza. Grazie a quest’ultime ho potuto verificare che per praticare Aikido è auspicabile godere di buona salute e che una pratica che rispetta la fisiologia umana e le reali libertà o limiti di espressione attraverso il corpo, può contribuire al mantenimento del buono stato di salute.
Da queste considerazioni e dalla sperimentazione pratica, nasce il progetto che ho chiamato Pratica Aikido-Salute.
Lo scopo della Pratica Aikido-Salute è proprio insito nel suo nome, ovvero aiutare gli aikidoki a migliorare e a preservare la salute, per continuare a praticare Aikido e contemporaneamente e mantenere una migliore qualità di vita.
Per approfondire la mia ricerca, ho ritenuto che fosse importante conoscere l’opinione di coloro che vantano anni di esperienza nella pratica, per capire quali azioni sono state intraprese per salvaguardare la salute di tutti i praticanti.
Ho deciso di rivolgermi ai Maestri che dopo tanti anni di pratica ed esperienza sul tatami hanno un punto di vista privilegiato; l’ho fatto sottoponendogli una breve intervista che arriva diretta al cuore della questione.
Grazie per la disponibilità 🙏🏻
Maestro Guglielmo Masetti – 7° Dan
Masetti è stato tra i primi allievi di Kawamukai Sensei con cui nel 1969 ha iniziato a praticare l’Aikido a Milano.
RIFLESSIONI SULL’ARTE DELL’AIKIDO
Oggi in molti si chiedono “l’Aikido è finito?”.
Il sentire comune esprime il timore ed il sospetto che quest’arte marziale si sia esaurita, che non abbia più niente di nuovo da produrre, anzi che rischi di involvere, ripiegando su se stessa e sulle persone che la praticano e la propongono.
Se l’Aikido è arte, quindi una forma espressiva dell’uomo, per sua natura non può finire ma si trasforma con l’uomo stesso che si evolve nei valori, nel corpo, nella mente, negli obiettivi e nei saperi.
Oggi siamo governati dalla standardizzazione del pensiero nella modalità mordi-e-fuggi e le conseguenze che evidenzio sono molteplici:
- Avendo sposato la fretta, siamo impazienti e superficiali, aspettiamo le risposte e le soluzioni dall’esterno (scuole, stili, maestri);
- Perseveranza e impegno sono stili di vita sempre meno diffusi, ormai pochissimi vogliono operare scelte significative e pregnanti;
- Il sapere è sbilanciato sull’aspetto intellettivo a discapito del “sapersi” sul piano fisico, ci siamo affidati ad una cristallizzazione storica, dogmatica, fideista, scivolando in una sudditanza psicologica alla tradizione.
Credo che dovremmo riscoprire la nostra dimensione del bambino: la curiosità, l’assenza di pregiudizi, la disponibilità e la gioia con cui ci siamo accostati alla vita ci possono far riscoprire il Tutto che risiede in noi. Successivamente, il percorso evolutivo dovrebbe portare ad un’adulta indipendenza, fondata sull’autostima, la centratura di sé e la volontà di procedere rispettando tempi e modi che la vita insegna. Solo grazie a queste conquiste si può accedere alla possibilità creativa della genitorialità, ove si manifesta la capacità di educarsi ed educare (nel senso di e-ducere, tirar fuori, manifestare) e di vivificare l’Arte dell’Aikido nelle sue dimensioni corporee, mentali, spirituali ed emotive.
M° Guglielmo Masetti
1) Quanti anni hai e da quanti anni pratichi Aikido? Qual è il grado che hai raggiunto?
Ho 76 anni e pratico Aikido da 51 anni, attualmente sono settimo Dan per lo CSEN-ASAI. ho conseguito il primo e il secondo Dan presso il Maestro Tada, il terzo e quarto Dan con il mio Maestro Kawamukai, il quinto Dan con i Maestri Kawamukai e il Maestro Tamura.
Il sesto e il settimo Dan mi sono stati conferiti dallo CSEN su proposta ASAI
2) Come valuti il tuo stato di salute attuale? Pensi che l’Aikido abbia migliorato o peggiorato la tua condizione fisica?
Il mio stato di salute è decisamente positivo e credo fermamente che l’Aikido lo abbia migliorato nonostante gli “errori” di gioventù.
3) In questi anni sei incorso in infortuni (distorsioni, fratture,…) causati dalla pratica dell’Aikido? Secondo te il problema è stato causato da imperizia e superficialità da parte tua e/o del compagno di pratica oppure da una scarsa o sbagliata preparazione fisica?
Imperizia, sbadataggine e incoscienza giovanile mi hanno creato a suo tempo piccoli incidenti, ma nulla di serio.
4) Ritieni l’Aikido un’arte utile anche per preservare la salute e l’efficienza del corpo e di conseguenza, la qualità della vita?
“DOVREBBE” essere lo scopo dell’Aikido nella sua forma più evoluta e “Amorevole” per sé e gli altri.
5) In qualità di Maestro, hai mai spiegato e trasmesso ai tuoi allievi il valore della salute nella pratica dell’Aikido?
Solo negli ultimi 12 anni ho iniziato a condividere con gli allievi il valore della “Salute” nella pratica dell’Aikido.
6) Che cosa potrebbe essere migliorato nella pratica dell’Aikido per preservare il più possibile, la salute dei suoi praticanti?
Essere più rispettosi della propria e altrui salute, attuando una pratica più “percettiva” di ciò che si attua nella pratica, sviluppando uno studio più profondo della “persona” (fisiologia, psicologia, relazioni corporee funzionali) superando la ginnastica puramente meccanicistica, valorizzando la funzionalità e di relazione delle componenti umane.
Buona pratica sana 🙏🏻
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