Difesa personale per la salute e il benessere

Insegno difesa personale da diversi anni e in controtendenza rispetto alla maggior parte dei corsi proposti, ho scelto di non focalizzarmi sulle tecniche più efficaci per disarmare o neutralizzare il violento.

Le aggressioni fisiche spesso sono messe in atto senza una vera strategia di combattimento: l’azione di chi agisce è istintiva, scordinata e non segue degli schemi prestabiliti; chi si occupa di difesa, sa benissimo che conservare lucidità e sangue freddo di fronte ad un atto minaccioso, richiede un allenamento costante non solo fisico ma anche psicologico.

L’illusione di essere in grado di difendersi dopo un corso, sovente ci espone a rischi maggiori perché potrebbe portare a sovrastimare la nostra capacità di reagire di fronte ad un rischio. Non sto dicendo che i corsi di difesa personale siano inutili, ma penso di avere abbastanza esperienza per sostenere che ogni persona dovrebbe intraprendere un (per)corso di e non di Difesa Personale.

Il punto centrale della mia proposta è di valorizzare l’individuo come soggetto attivo che scopre ed elabora responsabilmente le proprie possibilità e capacità innate, scevre da ogni condizionamento comportamentale-reattivo. In natura gli animali mettono in atto strategie di difesa molto differenti: alcuni fuggono veloci, altri si mimetizzano, altri si proteggono, cambiano colori e dimensioni, altri ancora si fingono morti. Le loro strategie sono differenti proprio perché utilizzano le loro caratteristiche più efficaci, sfruttandone appieno le potenzialità.

Nello stesso modo dovrebbe agire ogni individuo che è unico nella sua attitudine psico-corporea, perché lo scopo non è quello di addestrare professionisti, ma quello di rendere consapevoli le persone della loro natura.

Il tuo primo nemico sei tu

La maggior parte delle persone che frequentano le mie lezioni di difesa personale immaginano di dover sconfiggere un nemico che sta fuori, per poi scoprire che il vero nemico da battere è dentro di loro.
Non sono consapevoli di vivere dentro una loro gabbia fino a quando non si scontrano con essa; le sbarre sono i loro limiti che le fanno sentire al sicuro. Ma in realtà non è così: quello che gli fa comodo, le vincola!
La libertà, soprattutto da se stessi, è una utopia ma si può sempre provare a migliorarsi.

omino stilizzato che esce da una gabbia che rappresenta uno schema personale

La difesa personale è una ricerca personale

La difesa personale assume un ruolo decisamente più complesso rispetto al semplice apprendimento delle tecniche che spiegano come infilare un dito in un occhio o tirare qualche calcio. Diventa piuttosto una ricerca in cui si inizia a fare i conti con le proprie dinamiche, le paure, le rigidità, sia mentali che fisiche, che realmente evidenziano i limiti che abbiamo accettato, o peggio, che ci siamo imposti.

Il primo passo nella difesa personale, è conoscere chi siamo: i punti di debolezza e di forza e le caratteristiche fisiche e caratteriali; comprendere come funzioniamo e perché funzioniamo in quel modo. Capire come ci poniamo nei confronti di determinate situazioni, persone, luoghi e perché lo facciamo proprio in quel modo specifico e solo nostro. Solo così possiamo sapere di che pasta siamo fatti.

Cosa ha a che fare la difesa personale con la salute e il benessere?

Questo è il nocciolo della questione: quando parliamo di difesa personale, non possiamo prescindere dalla fisiologia del nostro corpo; dobbiamo fare i conti con il sistema nervoso, il sistema endocrino e le reazioni biochimiche che si scatenano nelle diverse fasi. Non è possibile liquidare la questione solo insegnando qualche tecnica per neutralizzare un violento.
La Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) spiega molto bene le relazioni bidirezionali  che esistono tra i vari sistemi corporei e l’ambiente esterno, dimostrando quanto si possano influenzare reciprocamente con risultati diametralmente opposti.

PNEI e relazioni tra sistemi del corpo

Viviamo in una società frenetica, fonte inesauribile di stress. Ognuno di noi però, vive lo stress e le relazioni con gli ambienti e il sociale in modo differente, con profitto o sofferenza.
Nessuno può valutare le strategie di sopravvivenza delle persone, se non i loro stessi corpi, le loro menti, il loro stato di salute e di benessere.

omino stilizzato che si guarda allo specchio e si pone delle domande

  • Chi sono?
  • Come mi vedo?
  • Come funziono?
  • Perchè mi comporto così?
  • Cosa considero un mio pregio o un difetto?

Sono alcune delle domande alle quali se si possono dare delle risposte soddisfacenti, si può probabilmente trarre dei benefici per vivere bene e in salute.
Fortunatamente nella quotidianità si verificano più spesso situazioni stressanti piuttosto che vere e proprie aggressioni fisiche: trovarsi bloccati nel traffico, non riuscire a trovare parcheggio, gli atteggiamenti che non ci piacciono delle persone, la situazione lavorativa, le responsabilità, le prevaricazioni degli altri, la maleducazione, sono situazioni che ci aggrediscono ogni giorno e che comportano stimoli e input per il nostro sistema corpo-mente.

Meditazioni Monogatari 
Stamani hai percorso a perdifiato la pianura e non l’hai trovato.

Quando il sole è stato alto, hai frugato tutti i cespugli della foresta, ma non l’hai trovato.
Sei andato correndo sulle colline, col sole morente, ma ancora una volta non l’hai trovato.
Solo ora quando le prime ombre della sera addormentano i colori ti sei affacciato allo stagno per bere…e l’hai trovato.
Guardalo, è li di fronte a te riflesso nell’acqua.
Non l’avevi capito?
Tu, sei il tuo nemico.

Rіѕроѕtе dі lоttа o fuga

Реr i nostri antenati, i primi Ноmо Ѕаріеnѕ che abitavano il nostro pianeta circa 50.000 аnnі fа, lа раurа е lа rаbbіа еrаnо le rеаzіоnі сhе роtеvаnо tеnеrlі іn vіtа. Potevano imbattersi in un grande pericolo, оррurе essere alla disperata rісеrса dі un аnіmаlе nесеѕѕаrіо реr ѕоddіѕfаrе lе еѕіgеnzе di cibo dеllа fаmіglіа; in аltrе оссаѕіоnі, dovevano аffrоntаre mеmbrі dі un сlаn rіvаlе.
Tuttavia questo stile di vita non sembra discostarsi molto rispetto a quello del nostro tempo 🙂
Sia noi che i nostri antenati siamo sottoposti ad eventi stressanti ma usufruiamo del sistema nervoso che regola le nostre funzioni, i nostri stati d’animo, le nostre emozioni e i nostri comportamenti.

Emozioni immagine tratta dal cartone animato Inside Out

Il sistema nervoso simpatico

Il Sistema Nervoso Simpatico (SNS) fa parte del Sistema Nervoso autonomo, che governa le azioni involontarie come il pulsare del cuore, l’espansione e la contrazione dei nostri polmoni, il processo di digestione. Ma a differenza del Sistema Nervoso Parasimpatico (SNP), il ruolo del SNS non è quello di regolare le funzioni corporee involontarie, ma di stimolarle, quando necessario.
Ѕе nесеѕѕаrіо, іl соnѕumо dі еnеrgіа viene incrementato dаl SNS, сhе рrоvоса lа rеаzіоnе dеl соrро а роtеnzіаlі mіnассе о ad аltrі bіѕоgnі dі аzіоnе е mоvіmеntо.
Lа rіѕроѕtа nеrvоѕа ѕіmраtіса рuò еѕѕеrе іnіzіаtа dа quаlѕіаѕі tipo dі rеаzіоnі: реrісоlо, раurа, ессіtаzіоnе, еmоzіоni іntеnѕe е dіѕреrаzіоnе.

Іn quеѕtо ѕtаtо, іl соrро umаnо è рrоntо реr l’аzіоnе. Роtrеbbе semplicemente еѕѕеrе la preparazione реr fаrе unа рrеѕеntаzіоnе, о реr іnсоntrаrе quаlсunо dі іmроrtаntе, quаndо ѕі hа frеttа dі аrrіvаrе dа quаlсhе раrtе, о unа mіnассіа ріù grаvе dі dаnnо fіѕісо. Сіò сhе accade è quello сhе і рrоfеѕѕіоnіѕtі сhіаmаnо lа rіѕроѕtа lоttа о fugа.

Restiamo sul Vago

Реr rеаlіzzаrе l’оmеоѕtаѕі dеl соrро, іl nеrvо vаgо funzіоnа nеl ѕuо ruоlо раrаѕіmраtісо е іnіbіѕсе lе rіѕроѕtе di attacco e fuga аvvіаtе dаl SNS, іn rіѕроѕtа а unа mіnассіа о unа ѕіtuаzіоnе ѕtrеѕѕаntе. Questo accade oggi come all’epoca degli uomini primitivi.

Unа vоltа сhе іl сеrvеllо rеgіѕtrа l’еѕіѕtеnzа dі una mіnассіа, lе rіѕроѕtе dі соmbаttіmеntо о fugа ѕаrаnnо іmmеdіаtаmеntе аttіvаtе реr consentire dі соmbаttеrе quеѕtа mіnассіа о ѕсарраrе dа еѕѕа.

Тuttе quеѕtе rіѕроѕtе vеngоnо аvvіаtе реr mettere la persona, nelle migliori condizioni fisiologiche per poter nеutrаlіzzаrе lа mіnассіа еd еvіtаrе роѕѕіbіlі dаnnі.

Visto che nella nostra vita non dobbiamo preoccuparci di scappare da animali feroci, prendiamo in considerazione l’ipotesi іn сuі dobbiamo fare unа рrеѕеntаzіоnе е l’іdеа dі раrlаrе іn рubblісо ci rеndе рrеоссuраti е ѕраvеntаti. Іn quеѕtо саѕо, іl соrро аttіvеrà lе rіѕроѕtе ѕіmраtісhе dі соmbаttіmеntо о fugа реr аіutаrci а fаr frоntе а quеѕtо ѕtrеѕѕ.
Іndіреndеntеmеntе dаl fаttо сhе stiamo аffrоntаndо unа mіnассіа fіѕіса о unа mіnассіа еmоtіvа реrсеріtа, lе rіѕроѕtе ѕіmраtісhе nоn dіѕtіnguеrаnnо trа ѕtrеѕѕ fіѕісі е mеntаlі е rеаgіrаnnо аllо ѕtеѕѕо mоdо аvvіаndо lа rіѕроѕtа dі lоttа о fugа. Іl mоdо dі аgіrе dеllе rіѕроѕtе ѕіmраtісhе dі соmbаttіmеntо о fugа è ѕоѕtаnzіаlmеntе quеllо dі аumеntаrе l’еnеrgіа dіѕроnіbіlе реr іl соrро per consentirgli di combattere o fuggire da una minaccia.

Le risposte del SNS si manifestano con un aumento della frequenza cardiaca, una maggiore forza di circolazione del sangue, una respirazione più rapida.
Immaginiamo di essere costantemente in uno stato di agitazione, uno stress cronico, questo stato manterrebbe attivata la risposta del SNS di attacco e fuga con tutte le conseguenze fisiopatologiche che ne conseguirebbero, come indicato in seguito.
Cosa accadrebbe alla nostra salute? Nel tempo con la continua sovrastimolazione dei sistemi, si andrà incontro a diverse problematiche.

Il nervo vago ha davvero un ruolo molto importante nel SNP per contrastare e mitigare il SNS così da mantenere una buona salute. Permette di riportare efficacemente il corpo in uno stato rilassato o riposato rallentando il battito cardiaco, diminuendo la frequenza respiratoria e stimolando le funzioni digestive.

Questo stato di rilassamento crea un ambiente favorevole per l’organismo a impegnare il suo meccanismo di auto-guarigione, prevenire le infiammazioni croniche, mitigare lo stress e l’ansia.

Per attivare il nervo vago, si possono utilizzare varie tecniche come la meditazione, l’esercizio fisico, le tecniche di respirazione, la terapia del freddo e altre ancora.

Le giornate di tutti sono dense di stimoli che continuano ad influenzare il nostro software, i nostri sistemi, le nostre emozioni e i nostri gli stati d’animo, arrivando a stimolare le nostre ghiandole, gli ormoni, le posture e tutto quello che è potenzialmente modificabile, che permette delle risposte alle continue provocazioni più o meno consapevoli.
Questo stato di attivazione continua del SNS crea delle condizioni patologiche all’organismo, che si riflettono su più sistemi:

  • Problemi di pelle
  • Problemi all’apparato gastroenterico
  • Problematiche cardio respiratorie
  • Problematiche ansiogene
  • Problematiche al sonno
  • Problematiche relative alla gestione delle algie
  • Problematiche relazionali

Queste sono alcune delle ripercussioni dei nemici invisibili che albergano dentro ognuno di noi e che a turno, prendono il controllo delle nostre vite.
In pratica siamo a bordo di un’automobile che però non stiamo guidando perché non siamo in grado di afferrare il volante per decidere da che parte andare.

Con questo post non voglio addentrarmi negli ambiti di altri professionisti, ne tanto meno offrire la soluzione a tutti i problemi; mi preme però evidenziare quanto è  più ampio l’ambito in cui ci si dovrebbe muovere quando si insegna la difesa personale dato che il solo insegnamento delle tecniche, potrebbe comportare una difficile applicazione qualora le condizioni reali siano effettivamente distanti dai contesti di studio.

Prevenire è meglio che curare

Se ti è capitato di vedere qualche documentario sugli animali avrai notato che in caso di scontro, la maggior parte di loro attua dei rituali di combattimento per evitare lo scontro fisico; l’animale sa che in caso di sconfitta, non solo si perde la posta in palio, ma potrebbe accadere di perdere la vita. Diciamo che gli animali, a differenza di noi umani, non hanno il lusso di poter sbagliare: chi sbaglia paga e paga molto caro il suo errore.

 

disegno di una bilancia sul piatto i costi e sull'altro piatto i benefici

La paura attrae il pericolo

Nonostante il timore che le persone hanno delle aggressioni e degli atti criminali compiuti da sconosciuti, quelli più violenti vengono perpetrati da soggetti che si conoscono e che hanno qualche rapporto fra di loro.
Il crimine più temuto è quello delle aggressioni o delle violenze casuali in luoghi pubblici (strade, mezzi di trasporto, parcheggi, luoghi isolati, ecc.) soprattutto perché sembrano avvenire in luoghi dove sono meno prevedibili.
La domanda da porsi è se questa violenza sia o no casuale.

Uno studio interessante

Alla fine degli anni Sessanta fu fatto uno studio sui segnali non verbali di vulnerabilità che le persone inviano inconsapevolmente ai potenziali assalitori.
Furono presi sessanta brevi segmenti video di persone che camminavano in un quartiere ritenuto pericoloso a New York.
Un numero uguale di uomini e di donne di diverse età, scelti a caso e inconsapevoli di passare per pochi secondi davanti a una telecamera.
I filmati furono portati alla prigione Rahway nel New Jersey e mostrati a detenuti condannati per crimini violenti.
Questi classificarono ognuna delle persone filmate, a seconda del grado di resistenza che si sarebbero aspettati da essi se avessero tentato una aggressione.

La differenza fondamentale fra quelli classificati come tipi-vittima e quelli non-vittima, non fu nell’età, nella corporatura o nel sesso.

Fu nel loro modo di muoversi e camminare.

I tipi-vittima tendevano a sollevare molto i piedi, mentre i non-vittima li facevano scivolare sul suolo.
Gli studi accurati dell’analisi dei movimenti, rivelò inoltre che i tipi-vittima erano più inclini a muoversi in modo sconnesso e scoordinato, dando l’impressione che ogni parte si muovesse separatamente dal tutto.
I tipi non-vittima, si muovevano invece in modo più fluido e coordinato, come se il movimento partisse dal centro del corpo, dando impressione di stabilità.
Addirittura ulteriori studi sul movimento mostrarono che certi modelli di scarpe con i tacchi alti producevano esattamente il tipo di andatura che i detenuti avrebbero indicato come appartenente ad una facile obiettivo.

Da questi questi studi sono emerse tre tipologie di persone, con caratteristiche comportamentali attribuibili a tre animali ben differenti tra loro: la pecora, la tigre e la capra.

rappresentazione dello studio sui tre tipi di personalità pecora tigre e capra

  • I tipi pecora: sono vittime facili, possono essere prese senza sforzi particolari.
  • I tipi tigre: sanno combattere, ma riuscire ad avere la meglio su una tigre può stimolare una sfida e diventare una questione di onore.
  • I tipi capra: sono ambigui, non hanno l’aspetto da preda ma nemmeno da predatore. Se si difendono e vincono si rischia oltre al fallimento la reputazione. Queste persone sembra non siano disposte ad arrendersi tanto facilmente. Perciò le capre sopravvivono nelle strade.😉

Vuoi avere ragione o vuoi vivere bene?

Quante volte viviamo con disagio perché non ci sentiamo compresi, vogliamo avere ragione e non ci rassegniamo al fatto che le persone non capiscano quello che pensiamo sia giusto per noi?

  • Chi sarebbe il nemico?
  • Chi avrebbe il potere di farci stare male?

È senso comune quello di deresponsabilizzassi ricercando in un altra persona, o situazione, le colpe di un nostro disagio. Ma indipendentemente dalle responsabilità, dobbiamo valutare il risultato.
Se è contro di noi, se stiamo male, significa che la nostra strategia di combattimento non è stata efficace.

I livelli fondamentali in un percorso di Personale Difesa

Ritengo ci siano dei livelli fondamentali quando si affronta un percorso di difesa personale:

  • Prevenzione: è necessario mettere in atto ogni strategia che possa prevenire un’aggressione nelle sue diverse forme;
  • Inibizione: in caso di pericolo, utilizzare atteggiamenti e posture che consentano una possibile gestione dell’evento;
  • Fuga: se possibile, allontanarsi dalla situazione pericolosa;
  • Contatto fisico: se sono falliti i primi tre livelli, rimane lo scontro fisico, sempre rischioso e da evitare.

Questi livelli devono essere adattati e ritagliati su misura secondo le reali esigenze di chi decide di fare questo percorso di crescita personale.
Tutto ciò che è ragionato può essere trasportato sul piano fisico e viceversa.
Se è consueto lavorare sul contatto fisico e analizzare i comportamenti che ne scaturiscono, è possibile partire da un ragionamento per sviluppare un approccio fisico.
Spazio, distanze, tempi, atteggiamenti, respirazione, interpretazioni, sono le tante variabili che concorrono a rendere più o meno performante un individuo.

Se non c’è armonia tra mente e corpo, se non c’è la capacità di mantenere una calma interiore, se non si è in grado di discernere cosa ha senso e cosa non lo ha in un determinato momento, non esistono tecniche efficaci.

Una persona rilassata, avrà un corpo rilassato, una mente lucida, una respirazione ottimale, dei muscoli pronti ed elastici.
Questa condizione è la base su cui poter impostare delle risposte utili a se stessi nel relazionarsi con la giungla urbana in cui viviamo e soprattutto con gli animali che vivono dentro di noi.

Tu che tipo di animale pensi di essere?

PS: se vuoi ascoltare una mia intervista relativa a questo argomento, puoi cliccare qui.

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