Mal di schiena lombare o lombalgia
È fuori dubbio che gli stili di vita si sono notevolmente modificati continuando ad adattarsi ai diversi ambiti lavorativi.
Da una economia principalmente contadina, siamo passati al lavoro nelle fabbriche fino all’era tecnologico-digitale dei giorni nostri; ci adattiamo continuamente, sebbene con disagi e limiti fisici, a condizioni spesso non corrispondenti alla nostra fisiologia. Lavorare nei campi sempre chini, oppure in fabbrica spostando carichi pesanti restando in piedi per tante ore o restando seduti ad una scrivania davanti ad un computer, ha causato e continua a causare problematiche di salute.
Una di queste però, nonostante il miglioramento delle condizioni lavorative con l’introduzione di postazioni sempre più ergonomiche, è una problematica piuttosto comune che prima o poi ci affligge nel corso della vita.
La lombalgia o lombaggine
Questo termine, che spesso viene semplicemente definito come mal di schiena, indica un disturbo muscolo-scheletrico localizzato nella regione inferiore della schiena, la zona lombare.
Il sintomo più rilevante è in genere il dolore dei muscoli di quella regione anatomica, solitamente il quadrato dei lombi e/o lo psoas. Risultano soprattutto dolorosi i movimenti di torsione e flessione del tronco e le masse muscolari sono dolenti alla pressione locale.
I diversi tipi di lombalgia e quanto dura un attacco di lombalgia
La lombalgia può essere classificata in:
- lombardia acuta: caratterizzata da un forte dolore improvviso, il così detto colpo della strega che ha come caratteristica quella di bloccare la persona colpita nella posizione in cui si trovava, causando forti dolori e notevoli difficoltà a ritrovare una posizione di riposo. Questa contrattura muscolare, solitamente causata da un movimento brusco o da uno sforzo eccessivo in una postura errata, non è una risposta sbagliata del nostro sistema come può sembrare. Di fatto, il corpo ha deciso di stabilizzare istantaneamente un tratto della colonna vertebrale, la lombare appunto, per evitare danni maggiori alla struttura vertebrale, i dischi in primis. Quindi non dobbiamo arrabbiarci se il nostro organismo ha avuto un eccesso di tutela per la salute della nostra schiena. Questa situazione solitamente tende a risolversi nel giro di pochi giorni;
- lombalgia subacuta: definita in questo modo se la condizione acuta si protrae per più di qualche settimana;
- lombalgia cronica: è una condizione nella quale il dolore non è così invalidante ma si protrae con costanza per più di 3 mesi e in molti casi diventa una costante per la vita.
Perché viene la lombalgia?
Le possibili cause del mal di schiena lombare sono diverse così come le strategie che ogni persona mette in atto per gestire il problema:
- posture scorrette mantenute per lungo tempo;
- sedentarietà o attività fisica svolta in maniera non adeguata;
- eccessivi sforzi fisici con sollevamento di carichi pesanti;
- cattiva deambulazione;
- cattiva qualità del sonno;
- sovrappeso;
- colpi di freddo;
- gravidanza o ciclo mestruale;
- fattori psicologici, depressione.
Ci sono molte altri fattori predisponenti che possono essere cause primarie dei dolori lombari, come per esempio le malattie dell’apparato muscolo-scheletrico sia di carattere morfologico che fisiopatologico, l’alterazioni dell’appoggio plantare, problematiche di tipo viscerale, fino ad arrivare a patologie severe come tumori ossei o del midollo.
Per questo è opportuno rivolgersi prima di tutto al medico per avere una corretta diagnosi, così da poter escludere eventuali complicazioni severe e poter intraprendere il trattamento più adeguato al problema.
Il medico, partendo dall’anamnesi e dalla valutazione fisica del paziente, può decidere di prescrivere test clinici e/o ulteriori esami strumentali tra i quali la risonanza magnetica, la TAC o i raggi X, nel caso si sospetti la presenza di una lesione da trauma.
Cosa fare in caso di lombalgia
Possono essere diverse le cause che hanno scatenato il problema e diversi possono essere i rimedi da valutare per ripristinare la condizione creatasi.
Le figure professionali di riferimento a cui rivolgersi dopo la diagnosi del medico, sono l’osteopata o il fisioterapista, entrambi in grado di contribuire con le loro competenze alla possibile risoluzione del problema. Alcune delle strategie che vengono utilizzate sono:
- massaggi;
- manipolazioni;
- esercizi di stretching, ginnastica posturale, educazione motoria;
- applicazione di kinesio tape.
Se con queste metodiche non si dovessero avere dei miglioramenti e la tendenza fosse ingravescente, lo step successivo sarebbe quello di ricorrere a terapie farmacologiche come antidolorifici e/o antinfiammatori.
La Salute Selvatica: come la natura può aiutarci
Questo approfondimento fa parte della rubrica la Salute Selvatica nata in collaborazione con Eleonora Matarrese, raccoglitrice, cuoca, scrittrice e consulente in ambito di specie selvatiche oltre che divulgatrice di buone pratiche inerenti la raccolta sostenibile di specie selvatiche per il consumo umano (fitoalimurgia).
La medicina popolare si serve da immemorabili tempi di quelle sostanze prodotte dalle specie vegetali, che in realtà servono come difesa dai predatori. Moltissime specie vegetali sono ancora oggi, studiando l’etnobotanica e il folklore di tutti i paesi del mondo, utilizzate per la cura del proprio corpo e per star meglio. E, fondamentale, sono proprio questi rimedi alla base di quella che è la medicina chimica moderna.
Salute Selvatica vuol essere un momento di divulgazione in cui si uniscono la conoscenza a tutto tondo delle specie vegetali, l’etnobotanica e l’uso di queste piante secondo la tradizione contadina e popolare coniugandole con la visione olistica della pratica osteopatica.⠀⠀⠀⠀
I nostri avi utilizzavano rimedi a base di specie vegetali, di cui uno si può realizzare con una pianta in fiore in questo periodo: la serenella o lillà, (Syringa vulgaris). Nello specifico, si realizza un oleolito, ovvero la macerazione del vegetale in olio (anch’esso quindi di origine vegetale), con un procedimento semplice che permette di rendere biodisponibili i componenti della pianta per alleviare dolori muscolari, articolari e reumatici.
Si può anche utilizzare per massaggi ed è utile, inoltre, in caso di arti inferiori gonfi o dopo aver praticato sport.
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